Durante l'occupazione saracena molti liparesi si spostarono nell'area di Caolino, stabilendosi in alcune grotte naturali presenti, dette “Rutta i Saracina”.
La tradizione vuole che la bianca chiesetta che si ammira sulla collinetta che sovrasta le cave, chiamata "A Casicedda", sia stata costruita dai liparesi cristiani in fuga.
La stessa ospitava i contadini del luogo che si radunavano per riposarsi e per condividere la preghiera collettiva e la messa domenicale.
Alla fine dell’occupazione musulmana la zona di Caolino, detta anche "Vagnu Siccu - Bagno Secco", rappresentava un polo abitativo di notevole importanza in quanto, sin dalla seconda metà del IV secolo a.C., era conosciuta come luogo di cura dove gli afflitti da malessere cercavano guarigione per le sue acque dalle eccezionali proprietà curative.
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